Packaging e primo contatto
Come da tradizione ASUS per i prodotti di fascia alta ROG, la confezione si presenta robusta, a libro e ricca d’informazioni.
Il bundle è abbastanza completo, in linea con le peculiarità della Maximus VII Gene. Troviamo 6 cavi SATA, un bridge per lo SLI, Mascherina I/O, w Q-connectors per semplificare le operazioni di smontaggio, Sticker ROG, etichette per i cavi, manuale e CD dei driver.Da notare la schedina audio Supreme FX Impact II che va inserita nell’apposito connettore, subito sotto al pannello I/O. Date le dimensioni ridotte della scheda mATX, la scelta di utilizzare una add-in board è giustificata ed avallata dal fatto che nelle sessioni di Overclock la scheda audio assume un ruolo di secondo piano ma che all’occorrenza è pronta per essere utilizzata dai Gamers. Non è presente in bundle la schedina MPCIE combo per la connettività Wireless o la connessione di un SSD NGFF. E’ tuttavia presente il connettore sulla scheda madre, quindi chi lo avesse acquistato in precedenza può riutilizzarlo sulla Gene VII.
Le dimensioni della Maximus VII Gene corrispondono a quelle mATX e risultano quelle di un quadrato di 244 mm. Il layout come al solito è ben ordinato e spiccano i classici colori rosso/nero della serie ROG. Il design è abbastanza simile a quello della precedente Gene serie VI. Il dissipatore delle fasi è più voluminoso ed accattivante, mentre l’assenza dell’audio onboard lascia spazio a numerose componenti atte alla protezione da scariche elettiche.
Le immagini inquadrano la zona del socket Intel LGA1150 con il generoso dissipatore passivo ad Heatpipe che raffredda le 8 fasi di alimentazione ove trovano posto anche i condensatori giapponesi 10K Black Metallic che offrono il 20% in più di resistenza alle alte temperature, mentre gli induttori “Ferrite Chokes” sono certificati per correnti fino a 60A. Gli induttori sembrano simili ai Black Wings della serie VI, e anche in questo caso sono marchiati ASUS. Il profilo è questa volta liscio, probabilmente per facilitare le operazioni di coibentazione per l’overclock con sistemi di raffreddamento estremi.
Appena sopra agli induttori potete notare gli 8 Mosfet che forniscono potenza al processore. Si tratta degli stessi PowerBlock NexFET CSD87350Q5D visti nella precedente generazione Maximus VI, in grado di erogare fino a 40A. VRM che vincono non si cambiano. Si nota il connettore ad 8PIN per l’alimentazione ausiliaria del socket. Da notare l’integrato EPU Digi+ III di terza generazione ASP1257 per il controllo digitale della potenza erogata.
Passando all’analisi degli slot di espansione PCI-Express v3.0 x16, il primo è in grado di operare a piena banda con singola scheda video, in presenza di uno SLI / CrossFireX la banda si dimezza diventando 8x/8x. L’ultimo slot nero in basso è un PCI-Express 2.0 X4, collegato al chipset Z97. Tra i due slot PCI Express 3.0 è presente il connettore M.2 (PCI Express x2) per gli SSD di nuova generazione, capace di garantire una banda fino a 10Gb/s. Da notare che La bandwidth dello slot PCI Express x4 è condivisa con quella dello slot M.2 e quella del Mini PCI Express x1. Se installate una scheda x4 su questo slot, lo slot M.2 e quello mPCIE verranno disabilitati. Presumibilmente ciò non avverrà installando una scheda x1.
In macro si può scorgere il controller ASMedia ASM1442K dedicato alla conversione dei flussi video HDMI con supporto all’alta definizione 4K.
Il pannello posteriore di I/O comprende un totale di 4 porte USB2.0 e 4 porte USB3.0 (le prime 2 controllate dall’ASMedia 1042, le altre due dal chipset Intel Z97); una PS2 mista Mouse/tastiera; una porta S/Pdif Out; il blocco dei connettori DisplayPort e HDMI; una ethernet LAN RJ45 Intel controllata tramite l’integrato I1218V; il pulsante Clear CMOS e ROG Connect. La porta USB 2.0 sottostante alla PS2, supporta la funzionalità KeyBot per la creazione di macro sulla tastiera. Su scheda aggiuntiva Supreme FX Impact II, troviamo i 3x mini Jack Audio.
In foto il connettore multiPIN per la scheda aggiuntiva SFX Impact II e la classica pila a pastiglia CR2032.
Procedendo lungo la base della scheda abbiamo il pulsante di accensione ON/OFF e di RESET, il micro pulsante KEYBOT, l’integrato ROG che funge da interfaccia del BIOS per la regolazione delle tensioni, delle ventole e dei moltiplicatori. Più a destra abbiamo il connettore per l’OC Panel, accessorio molto utile per chi pratica l’overclock estremo.
Oltre agli innumerevoli spinotti a 3PIN per le ventole, immancabile il connettore per l’Header Panel.
La Maximus VII Gene è dotata di 8 porte SATA 6bB/s, le prime 6 (partendo dall’alto) controllate dal chipset Intel Z97, mentre le ultime due dal chipset ASMedia 1061.
Macro del controller DIGI+ ASP1103 relativo alle 2 fasi di alimentazione per le memorie. Onnipresente ed utilissimo il Digit a 2 cifre per la diagnostica di boot e il micro pulsante per la diagnostica delle RAM in fase di boot.
In foto una, vista della parte sottostante del PCB, che ci conferma le 16 connessioni elettriche del primo slot PCI Express e le 8 del secondo.
La Maximus VII Gene è dotata di 4 slot raggruppati per colore che supportano frequenze fuori standard fino a 3200MHz ed oltre tramite moltiplicatori. ASUS fornisce un’ampia QVL con memorie certificate, e per farle operare al di fuori delle specifiche Intel sarà sufficiente con buona probabilità premere il pulsante MemOK, oppure selezionare il coretto moltiplicatore da BIOS. La sezione di alimentazione delle RAM è ovviamente molto curata, dotata di due fasi complete di NexFET, condensatori 10k e induttanze da 60A. Le fasi sono controllate da un ulteriore controller DIGI+.
Particolare del chip Nuvoton NCT6791D dedicato al monitoraggio delle tensioni e delle temperature e del controller SATA III, ASMedia ASM1061.